La rete siglata domenica contro la Cisonese è stata la numero 50 in 150 partite disputate in maglia neroverde, frutto di due esperienze separate dalle annate passate a Vidor e Altivolese Maser. Christian Scarton raccontale sue emozioni, analizzando il momento delicato della squadra e pensando ad un futuro ancora a tinte neroverdi. In questa stagione 18 presenze e 5 reti.

Ciao Cristian, iniziamo dalle cose belle: 50 gol in 150 gare in maglia neroverde, complimenti! Cosa provi?

“Ciao, grazie mille. È ovviamente una grande soddisfazione personale che mi rende orgoglioso, ora faccio compagnia a due storici come Fabio Zandomeneghi e Christian Pauletti in questo speciale “record”. Giocatori con i quali ho avuto il piacere di giocare insieme anche se in stagioni diverse. Ma si sa, il calcio è uno sport di squadra e le soddisfazioni personali non devono prevalere sugli obiettivi delle società in cui si fa parte. Avrebbe sicuramente avuto un sapore diverso il gol di domenica se avesse portato punti!”

C’è ne sono alcune che ricordi con particolare emozione?

“Guarda ti dico con assoluta tranquillità che me li ricordo tutti e 50, poiché non essendo nato per fare il bomber, ogni volta che la rete “sgorla” porta con sé emozioni particolari che dipendono anche dal momento in cui avviene. Però quelli che ho fatto nella stagione della salvezza all’ultima giornata con mister Baruffolo sono forse quelli più pesanti soprattutto perché quell’anno ogni punticino era fondamentale”.

Cosa significa per te questo percorso con la maglia del Lentiai?

“Sono arrivato in punta di piedi ormai 10 anni fa, poi le strade si sono divise per infine ritrovarsi da 4 anni a questa parte. Non lo era all’inizio ma poi è diventata la squadra del mio paese quindi già questo basterebbe per spiegare l’attaccamento che ho verso le persone e questi colori. Ci sono stati vari cambiamenti e miglioramenti, la società è cresciuta ma allo stesso tempo deve continuare a crescere e migliorare almeno per mantenere questo standard. Nessuno sa cosa prospetta il futuro ma finché sarò qui darò sempre il mio piccolo contributo per aiutare società e compagni a stare bene insieme e battersi per gli stessi obiettivi”.

Dopo un andata da protagonisti state vivendo un girone di ritorno da brividi, appena tre punti, cosa succede?

“Se qualcuno di noi avesse la risposta probabilmente saremo qui a parlare di altro perché avremmo risolto i problemi tempo fa. La realtà è che nel calcio trovare le risposte ai periodi di difficoltà è sempre molto difficile, come diceva Trevisan non siamo guariti e domenica lo abbiamo dimostrato, giocando comunque una buona gara pagando però delle disattenzioni. L’unica cura che conosco è continuare a lavorare in settimana per arrivare pronti la domenica. Serve limare qualche lacuna e buttare dentro qualche occasione in più, d’altronde il calcio è semplice: per vincere devi subire un gol in meno o farne uno in più rispetto agli avversari. Facile a dirsi no?”

Inevitabile non chiedertelo, cosa vi succede fra le mura amiche?

“Quello che succede in spogliatoio resta in spogliatoio. È ovvio che qualche confronto c’è stato, ma si arriva ad un punto dove le parole non servono più. Servono i fatti e dobbiamo lavorare per portarli dalla nostra parte”.

Nonostante tutto, in ottica prossimo anno, si è cominciato a gettare le basi per puntare in alto in questa stagione o gli ultimi risultati hanno ridimensionato le aspettative?

“Questo campionato ad oggi sta dicendo solamente che il San Vendemiano è una spanna sopra a tutti. Il resto è tutto ancora aperto. Noi oggi però, visti i risultati delle ultime partite, dobbiamo ragionare in un ottica di salvezza. Resta comunque il fatto che semmai arriverà la matematica a dirci che non possiamo più competere per qualcosa, ciò non toglie che fino all’ultimo si scenderà in campo per vincere”.

Il San fior non è il migliore degli avversari domenica, una trasferta insidiosa…

“Ritroviamo il San fior dopo appena un mese e mezzo: sono partiti col freno a mano per poi marciare a ritmi elevati. Sono una squadra compatta con ottime individualità, penso a Bessega in particolare che in questo periodo è “on Fire”. Si scende nel trevigiano, come ho appena detto, per vincere nonostante il periodo negativo e l’avversario in salute”.

In foto la presentazione di Christian Scarton 11 giugno 2021 per il suo secondo ritorno a Lentiai.

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Intervista e Grafica: Alex De Boni